Dettagli Recensione
Non lo consiglio
Sono Teramano e conosco bene la cucina casereccia della mia terra. Premesso questo, quando vado in un ristorante che si autodefinisce tipico e con cucina casereccia mi aspetto che i piatti vengano preparati con amore e con attenzione alla tradizione. Come distinguersi dalla selva dei ristoranti locali quindi? Secondo la mia opinione, lasciare il proprio segno, la propria firma, dare personalita' ai piatti, potrebbe essere la giusta via da percorrere. Il ristoratore, quale ambasciatore culturale, ha il dovere di lasciare un segno indelebile nell'esperienza gustativa del cliente.
Ecco a voi il menu' di un ristorante che al suo ingresso espone tanto di targhette guida michelin e gambero rosso e del quale ho letto qui tanto di commenti positivi:
-Antipasto all'italiana: 2 fette di prosciutto crudo, 2 fette di capocollo, 2 fette di lonza (filetto), una fetta di salame stagionato, 1 fetta di pancetta, 1 fetta di formaggio stagionato misto. FINE. Delusi dalla pochezza di quest'antipasto chiediamo una porzione di mazzarelle in aggiunta, unica pietanza degna di nota. FINE ANTIPASTO
-Primo: Spaghetti Lacrima in salsa di vino Montepulciano. Spaghetti incredibilmente scotti, al colore di vino ma non al sapore, completamente privi di qualsiasi salsa o sugo, conditi solo con olio e peperoncino. Spaghetti scolati, buttati in padella con olio e peperoncino e un po' di vino sopra. ALLA FACCIA DELLA PASSIONE PER LA CUCINA!!! PIATTO COMPLETAMENTE SLEGATO.
-Secondo: Tacchino alla Canzanese. Niente di diverso dal tacchino alla canzanese che trovi da altre parti. Qualita' della carne di tacchino equiparata a quella che puoi trovare in qualsiasi banco di supermercato, alla faccia del km 0 e della valorizzazione dei prodotti del territorio. Non parliamo della gelatina del tacchino, quasi completamente trasparente alla faccia di quella fatta in casa dalla moglie del fratello di mio nonno.. tempo di preparazione 2 giorni... IL VERO BRODO DI TACCHINO DI CASA E' UN'ALTRA STORIA...GARANTITO!
-Contorni: verdure bollite, scolate e buttate su un piattino da condire... qui davvero si e' vista tutta la passione, l'amore e la dedizione all'arte culinaria del ristoratore. Sia chiaro, non mi aspetto la novel cuisine, solo un piu' di amore e rispetto per le tradizioni.
- 2 Caffe' e 4 amari (Genziane slavate).. Da aggiungere 1 litro di vino della casa mediocre e 2 bottiglie d'acqua.
Ciliegina sulla torta il conto! Andiamo a pagare e ci viene presentata una ricevuta fiscale con scritto unicamente "Menu a prezzo fisso" per 4 persone 120 Euro. 30 Euro a testa quindi. PECCATO CHE LA GENTILE SIGNORINA CHE SI E' OCCUPATA DELLE ORDINAZIONI AL TAVOLO, CI HA ILLUSTRATO I VARI PIATTI DEL MENU' A VOCE SENZA MINIMAMENTE FARE RIFERIMENTO AD ALCUN MENU ALLA CARTA O A PREZZO FISSO.
CONCLUDENDO, SCONSIGLIO QUESTO POSTO.
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