Ristorante D'O di Cornaredo Hot
Recensione Utenti
CHE DELUSIONE!
Siamo tornate al DO' dopo due esperienze positive avute negli scorsi anni.
Anche questa volta il locale mi ha stupito, ma purtroppo negativamente.
Gli gnocchetti con cacio, uvette e cannella erano qualcosa di veramente scandaloso..
Il secondo piatto a base di gorgonzola, barbabietole e crema di verdure sembrava più uno stuzzichino da aperitivo.
Il vino, un Marzemino, mi ha fatto venire il mal di testa.
Insomma, una vera dulusione.
Non penso di tornarci!
Buona cucina ma carenza di educazione e ospitalità
Non andate con bambini: assolutamente ed esplicitamente mal visti. Lo stesso Chef, Tanto Bravo in cucina quanto maleducato e con in Po' di puzza sotto il naso, ha ad Alta voce detto al signore addetto alle prenotazioni di non accettarne piu'..
Al momento Di Pagare il conto, Euro 460,50, ho consegnato 500 euro pensando Di Riceverne 40 come resto... hanno trattenuto anche la bellezza Di 50 Cent. E' proprio vero, quasi tutto si impara, Arte culinaria compresa, ma signori dentro si nasce. Lo Chef sara' Bravo a cucinare, Ma ha Tante altre carenze in qualita' che, per un ristorante, sono altrettanto importanti... sicuramente per noi e' stata l'ultima volta.
aspettare tanto per non ricordare nulla
ci sono andata con amici che me ne avevano parlato, ambiente anonimo, come antipasto zucchine insulse, primo piatto - orzo perlato - meglio un risotto all'onda alla parmigiana ben fatto. secondo - non ricordo se coscette di qualcosa con duroni - 2 giorni per digerirle. dessert - gelato allo zafferano in via di scioglimento che dire lui illustrava i suoi piatti, i miei amici erano contenti, io non ci sono mai più tornata, la fama è secondo me di molto superiore al reale gusto dei piatti che in me non hanno lasciato alcun ricordo dei sapori, degli odori, della cosistenza, della presentazione.
Deludente
Tutti abbinamenti discutibili che non meritano, a mio personale parere, una stella Michelin. Arredamento e atmosfera triste. Tavoli disposti male. Di una degustazione di 5 piatti due sono stati avanzati da tutti e 6 i commensali...
Portate consigliate direttamente dallo chef che avrebbe dovuto proporre i piatti più buoni...
Pessima esperienza
Siamo un gruppo di colleghi che ben 5 mesi fa, sollecitati da alcuni entusiastici articoli apparsi su vari riviste, aveva prenotato un tavolo per 6 nel rinomato ristorante D’O di Davide Oldani a Cornaredo (MI).
All’atto della prenotazione, piuttosto difficoltosa in quanto il telefono è perennemente occupato, si è presentato il primo problema: per un tavolo da 6 lo chef impone l’impossibilità di poter scegliere i piatti a la carte, il menu sarà per così dire “chiuso”, con una limitata possibilità di scelta. Pazienza ci diciamo, correremo il rischio di dover scegliere tra pietanze che magari non incontrano perfettamente i nostri gusti, ma forse ne guadagnerà la qualità di preparazione e di presentazione delle stesse.
Come ci è stato comunicato in maniera perentoria all’atto della prenotazione, una settimana prima dell’appuntamento abbiamo telefonato per confermare il tavolo, ma per una giornata intera non è stato possibile comunicare con loro, il telefono era sempre occupato e non è possibile confermare con altri mezzi (segreteria telefonica, fax, e-mail). Passata una giornata di infruttuosi tentativi, la mattina seguente abbiamo riprovato nell’orario da loro indicato e finalmente siamo riusciti a parlare con un collaboratore di Oldani che, dopo averci fatto attendere un po’ in linea, ci ha comunicato che il ns. tavolo era stato assegnato ad altri, visto che non avevamo confermato nei giusti tempi.
Abbiamo provato a spiegare i nostri innumerevoli tentativi di metterci in contatto con loro, andati a vuoto per il fatto che il telefono è sempre occupato, e che si trattava solamente di mezza giornata di ritardo, ma il diligente collaboratore non ha sentito ragioni.
Ha sostenuto di avere fatto “uno squillo” sul numero di cellulare che avevamo lasciato all’atto della prenotazione (cosa peraltro non vera perché non risultava nessuna chiamata): ma vi rendete conto? Un ristorante che si considera ai massimi livelli della gastronomia italiana che fa uno squillo ai suoi clienti?!! Forse è troppo dispendioso fare una telefonata sapendo di come sia complicato mettersi in contatto con loro?!
Di fronte alla nostra incredulità per questa linea di condotta non certo professionale e alle ns. insistenze per venirci incontro, al limite proponendoci anche un’altra data, ci hanno risposto che ci avrebbero fatto sapere qualcosa al più presto chiamandoci al cellulare forse il giorno dopo.
Inizia così un’ulteriore snervante attesa: dopo ben cinque mesi, per mezza giornata di ritardo rischiamo di perdere la nostra “occasione”, quindi non si perde di vista il cellulare, non sia mai che non ci trovino pronti a rispondere al primo squillo!!
Iniziano a sorgere anche dei dubbi. Non ci era mai successo di essere trattati con tanto distacco, sembrava di avere a che fare con l’Ufficio delle Imposte: non hai pagato entro i termini? Sono fatti tuoi, a noi non interessa nulla, arrivederci e grazie. Con questi pensieri in mente, anche l’appetito ha cominciato a dare forfait: una serata al ristorante è un momento di gioia e convivialità fra persone che stanno bene insieme, in un ambiente accogliente e con del buon cibo sulla tavola; noi cominciavamo a sentirci sotto esame: se ci propongono un’altra data riusciremo a liberarci da eventuali impegni? Saremo all’altezza di cotanto ristoratore, così rigido e distaccato?
I nostri dubbi vengono risolti dal ristorante stesso: nessuno si fa vivo, né per confermare la data, né per proporne un’altra, né per scusarsi. La rigidità è solo a senso unico.
Fedeli al motto che dice che “il buongiorno si vede dal mattino”, tiriamo un sospiro di sollievo e ci ripromettiamo di incontrarci in un locale che abbia più a cuore i propri clienti.
In conclusione: sul cibo non possiamo esprimerci, ma l’organizzazione e la cura del cliente (diremmo pure l’educazione) si può riassumere con un solo aggettivo: inesistente.
Nota: posso giudicare solo il servizio, ovvero la cura del cliente, dovendo fornire anche voti per le voci restanti, esprimo un giudizio medio.
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