Dettagli Recensione
Il Merlo: territorio e fantasia
Quella del "Merlo" è un modo di fare ristorazione veramente territoriale. In armonia con la concezione slowfoodiana del cibo si pone come autentica bandiera della filiera corta, anzi, cortissima.
Questa cucina semplice, curata, riscopre sapori autentici ed aromi di antica tradizione, quelli che la ristorazione ordinaria ha da tempo fatto dimenticare.
Difficile spiegare cosa si troverà quando si decide di fare una visita al “Merlo” perché il patron stabilisce settimanalmente il menù in base a ciò che di buono trova in campagna; a ciò che di particolare trova al macellaio di sua fiducia o al piccolo pastificio familiare del paese.
Per quanto mi riguarda ho provato, la prima volta, un menù di magro: un indimenticabile antipasto ascolano (che normalmente è di uova strapazzate e fegatelli) fatto di sole uova e ortaggi con particolari aromi selvatici e una tagliatella al “sugo finto”, che sta per sugo di solo pomodoro e verdure... sublime!
Una seconda volta, invece, ho assaggiato un eccellente antipasto di salumi, con salami ciauscolo al chiodo di garofano e pecorini ascolani di raro sapore.
Come piatto forte c’era un’indimenticabile pappardella al sugo di lepre aromatizzata con bacche di ginepro... indimenticabile.
Per stare dunque sul piano della “filologia del territorio” ho chiesto un solido Rosso Piceno, ma di quello della casa, e Gigi, il patron, ci ha serviti un ottimo Rosso, strutturato e godibile, di quelli che trovi solo sul posto.
Il rapporto qualità prezzo è veramente, dico, veramente eccellente.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QRistoranti