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IL CROLLO DI UN MITO
Dopo essere cresciuto passando davanti al Diana e sbirciando rapidamente all'interno di quello che mi era sempre stato descritto come un ristorante caro ma di classe, mi trovavo in centro all'ora di cena con una donna bellissima che volevo conquistare. Il caso ha voluto che fosse domenica e tutti i ristoranti "tipici" e di fascia alta sono chiusi (non hanno più voglia di lavorare), ad eccezione del Diana, quindi ho pensato che avrei fatto bella figura portandola a cena in un posto di classe.
Il ristorante era praticamente vuoto, ho contato 4 tavoli e una decina di clienti in tutto. Non veniamo accolti col sorriso (e specifico look elegantissimo e bell'aspetto di entrambi, e Lei era quasi una modella!).
Sulla qualità del cibo non ho critiche negative e spero che la riuscita di una cucina così rodata e classica non sia frutto di un caso, ma sono piatti che si mangiano comunque in decine di ristoranti e trattorie a cifre almeno dimezzate e con qualità spesso superiore e va detto che far pagare una fettina minuscola di torta della nonna 15 euro non si tratta di esclusività o qualità superiore, si tratta di poca onestà!
Il servizio è stato da "festa dell'Unità": Piatti sporchi e serviti dal lato sbagliato o addirittura "allungati" al destinatario, il bicchiere della mia partner era sporco di rossetto di una precedente cliente (preciso che ce ne siamo accorti dopo che le ho versato il vino e prima che lei bevesse), piatti e posate sembravano aver vissuto una guerra da quanto erano rovinati (saranno anche pregiati ma preferisco una forchetta Ikea nuova e pulita ad una vecchia, magari in argento ma scorticata e che non sembra pulita).
I camerieri non cercano mai uno sguardo di intesa per venire al tavolo e bisogna letteralmente catturare la loro attenzione.
In fine la chiusura: erano circa le 22:15 quando eravamo rimasti i soli clienti nel locale e stavamo gustando il caffè ma ad un certo punto cominciano a farci le pulizie intorno, portando via dal tavolo tutto quello che poteva non servire e potesse indurci ad ordinare altro. La guardarobiera (una gentile signora anziana) ci aspettava già con i cappotti in mano (della serie andatevene che vogliamo andare a letto).
abbiamo preso 1 antipasto, 2 primi, 2 secondi, 1 dolce e 2 caffè. acqua, vino sangiovese (quindi non pregiato) e coperti: 136 euro!
N.b.:Per le stesse portate al ristorante "due Lune" spendo 55/60 euro, piatti e bicchieri puliti e il servizio a questo punto non può che essere migliore rispetto al Diana. Inoltre mangio di più, meglio e alla fine mi portano pure un limoncello fatto da loro offerto dalla casa!
Si chiama cortesia e voglia di lavorare, cosa che ormai nessun ristoratore o gestore di locali sembra aver più a Bologna. La furbizia e la gratitudine nel servire anche un semplice digestivo, far loro un sorriso e dire grazie quando pagano. Si fidelizza i clienti e li fa sentire benvenuti e pronti a tornare. per me il Diana ha già chiuso e spero che gli altri ristoratori tornino ad avere un po' di umiltà e autocritica, é grazie al cliente se girate in Mercedes!
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