Ristorante La Cantina di Alberobello

 
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3 recensioni con 4 stelle

13 recensioni

 
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4.0

Non lasciatevi ingannare dalla apparenza iniziale

Non lasciatevi ingannare dall'apparenza iniziale. Anche se il piccolo ed anonimo ingresso inizialmente ci ha posto qualche piccolo dubbio sull'entrar o meno, poi l'accoglienza familiare è ciò che fa da padrone per tutto il pasto. I piatti proposti sono gustosi e guardano alla tradizione pugliese. Bellissima l'idea della cucina a vista, segno di grande pulizia; il servizio a tratti è stato un po' lento, ma da non rendere l'attesa snervante: una volta partiti non ci si ferma.
Mettetevi in tasca 30 euro a testa almeno, poiché sarà questa la cifra per un pranzo.

Piatto più apprezzato
Orecchiette di grano saraceno con fiori di zucchina e cozze.
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5.0
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5.0
Qualità/prezzo 
 
1.0

Cena 27/04/2012

Ristorante molto, molto carino con cucina a vista, menù limitato esclusivamente ad alcune pietanze.
Qualità prezzo non proprio all'altezza!!!

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Voto medio 
 
3.8
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4.0
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3.0

[Alberobello] La Cantina

Vado a recensirvi, ora, uno dei miei locali preferiti dell'intero circondario. Si tratta de "La Cantina", storico locale situato nel centro di Alberobello.

E’ un piccolo ristorante a gestione familiare (non più di 30 coperti) situato in una traversa del corso principale di Alberobello. Ha la particolarità di avere la cucina a vista e questo consente agli ospiti di seguire le varie fasi della preparazione delle pietanze. Tutto ciò che viene messo in tavola, a partire dal pane, per passare alle paste fresche e per finire ai dolci e ai rosoli, è preparato dallo chef, Francesco Lippolis.

Per iniziare, l’”antipasto della casa” che comprende mozzarelle e burratine della Valle d’Itria, salumi locali (salsiccia, capocollo di Martina, salame di cinghiale), focacce fragranti (ottima quella con la "ricotta askuande"), e tante verdure di stagione (“lampasciuni”, peperoni, melanzane, carciofi, ….) condite con l’ottimo olio extra vergine d’oliva di Alberobello. Non mancano, tuttavia, pietanze più “particolari” come fagottini ricotta e noci, crepes, sformati, frittate.

I primi piatti sono a base di pasta fresca (orecchiette, fricelli, spaghetti alla chitarra, tagliolini) condite con verdure (zucchine, carciofi, pomodori, fiori di zucchina, fave novelle). Lasciatevi tentare dalle “orecchiette con fave novelle e capocollo di maiale con mantecatura di formaggio pecorino a mezza stagionatura”, dalle orecchiette alla crudaiola (pomodoro, aglio, basilico, cacioricotta, olio extra vergine d’oliva), dai “fricelli con carciofi e funghi porcini”, dagli “spaghetti alla chitarra con fiori di zucchina e gamberetti”, dallo “sformato di verdura” gratinato con le uova e, all’interno, con mozzarella e polpettine di carne. In questo periodo non fatevi mancare le fantastiche "orecchiette con le cime di rape" che Francesco è in grado di proporvi.

Tutti incentrati sulle carni povere sono, invece, i secondi: dal raro “diaframma di puledro ai ferri”, al “capocollo di maiale arrosto”, alle “costolette di agnello al forno”, alle “braciole”, oltre ai classici “spiedini misti” e alla “salsiccia a punta di coltello”. In realtà una domenica a pranzo, mi hanno proposto, niente poco di meno che, "'u cazzemarre" (si tratta, per chi non lo sapesse, di una prelibatezza gastronomica tipica delle nostre zone: un grosso involtino fatto di fettuccine di frattaglie di agnello condite e chiuse in lunghi budelli).

Per finire “dolcetti di mandorla”, “soufflé di cioccolato fondente” (davvero ottimo), i classici “sporcamusi alla crema” (da non perdere!) e rosoli fatti in casa (limoncello, crema di limoncello, alloro, basilico).

La selezione dei vini non è ampia, anzi: c’è uno sfuso della zona, ci sono un paio di bottiglie locali (tra i quali il "Lui Puglia IGT 2005", delle Cantine Albea di Alberobello. Si tratta di un "Nero di Troia" in purezza che, in tutta onestà, devo rivelarvi, mi ha favorevolmente sorpreso: vino di buona qualità olfattiva, di bella struttura, equilibrato e con una persistenza abbastanza lunga e pulita) e qualche altra bottiglia regionale.

Cortesia e disponibilità rendono il servizio impeccabile e professionale, con quel “fantastico Ciccio” di Gianni (che si occupa del servizio tra i tavoli) sempre disponibile con la clientela.

Un solo difetto: il locale è dotato di due sole piccole aperture, l’aria non ricircola facilmente e gli odori della cucina ve li portate addosso anche una volta usciti dal locale.

Per quanto riguarda i prezzi, non mi stancherò mai di ripetere che la qualità ha un suo prezzo. E' chiaro che il ricorso a prodotti di prima scelta e di qualità, comporta dei maggiori costi e di conseguenza, anche il conto sarà leggermente più elevato: niente, però, di inaccessibile (1 antipasto, minimo 10/12 portate, ma talvolta anche di più, un primo, un dolce, un caffé, acqua = 27/30 €uro circa oltre, ovviamente, il costo del vino, che è minimo per lo "sfuso").

In conlusione, ritengo "La Cantina", uno dei miei locali preferiti, ci sono stato più volte e ha sempre rispettato, e alcune volte superato, tutte le mie migliori aspettative.

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