Ristorante La Cantina di Alberobello
Recensione Utenti
Non lasciatevi ingannare dalla apparenza iniziale
Non lasciatevi ingannare dall'apparenza iniziale. Anche se il piccolo ed anonimo ingresso inizialmente ci ha posto qualche piccolo dubbio sull'entrar o meno, poi l'accoglienza familiare è ciò che fa da padrone per tutto il pasto. I piatti proposti sono gustosi e guardano alla tradizione pugliese. Bellissima l'idea della cucina a vista, segno di grande pulizia; il servizio a tratti è stato un po' lento, ma da non rendere l'attesa snervante: una volta partiti non ci si ferma.
Mettetevi in tasca 30 euro a testa almeno, poiché sarà questa la cifra per un pranzo.
Cena 27/04/2012
Ristorante molto, molto carino con cucina a vista, menù limitato esclusivamente ad alcune pietanze.
Qualità prezzo non proprio all'altezza!!!
[Alberobello] La Cantina
Vado a recensirvi, ora, uno dei miei locali preferiti dell'intero circondario. Si tratta de "La Cantina", storico locale situato nel centro di Alberobello.
E’ un piccolo ristorante a gestione familiare (non più di 30 coperti) situato in una traversa del corso principale di Alberobello. Ha la particolarità di avere la cucina a vista e questo consente agli ospiti di seguire le varie fasi della preparazione delle pietanze. Tutto ciò che viene messo in tavola, a partire dal pane, per passare alle paste fresche e per finire ai dolci e ai rosoli, è preparato dallo chef, Francesco Lippolis.
Per iniziare, l’”antipasto della casa” che comprende mozzarelle e burratine della Valle d’Itria, salumi locali (salsiccia, capocollo di Martina, salame di cinghiale), focacce fragranti (ottima quella con la "ricotta askuande"), e tante verdure di stagione (“lampasciuni”, peperoni, melanzane, carciofi, ….) condite con l’ottimo olio extra vergine d’oliva di Alberobello. Non mancano, tuttavia, pietanze più “particolari” come fagottini ricotta e noci, crepes, sformati, frittate.
I primi piatti sono a base di pasta fresca (orecchiette, fricelli, spaghetti alla chitarra, tagliolini) condite con verdure (zucchine, carciofi, pomodori, fiori di zucchina, fave novelle). Lasciatevi tentare dalle “orecchiette con fave novelle e capocollo di maiale con mantecatura di formaggio pecorino a mezza stagionatura”, dalle orecchiette alla crudaiola (pomodoro, aglio, basilico, cacioricotta, olio extra vergine d’oliva), dai “fricelli con carciofi e funghi porcini”, dagli “spaghetti alla chitarra con fiori di zucchina e gamberetti”, dallo “sformato di verdura” gratinato con le uova e, all’interno, con mozzarella e polpettine di carne. In questo periodo non fatevi mancare le fantastiche "orecchiette con le cime di rape" che Francesco è in grado di proporvi.
Tutti incentrati sulle carni povere sono, invece, i secondi: dal raro “diaframma di puledro ai ferri”, al “capocollo di maiale arrosto”, alle “costolette di agnello al forno”, alle “braciole”, oltre ai classici “spiedini misti” e alla “salsiccia a punta di coltello”. In realtà una domenica a pranzo, mi hanno proposto, niente poco di meno che, "'u cazzemarre" (si tratta, per chi non lo sapesse, di una prelibatezza gastronomica tipica delle nostre zone: un grosso involtino fatto di fettuccine di frattaglie di agnello condite e chiuse in lunghi budelli).
Per finire “dolcetti di mandorla”, “soufflé di cioccolato fondente” (davvero ottimo), i classici “sporcamusi alla crema” (da non perdere!) e rosoli fatti in casa (limoncello, crema di limoncello, alloro, basilico).
La selezione dei vini non è ampia, anzi: c’è uno sfuso della zona, ci sono un paio di bottiglie locali (tra i quali il "Lui Puglia IGT 2005", delle Cantine Albea di Alberobello. Si tratta di un "Nero di Troia" in purezza che, in tutta onestà, devo rivelarvi, mi ha favorevolmente sorpreso: vino di buona qualità olfattiva, di bella struttura, equilibrato e con una persistenza abbastanza lunga e pulita) e qualche altra bottiglia regionale.
Cortesia e disponibilità rendono il servizio impeccabile e professionale, con quel “fantastico Ciccio” di Gianni (che si occupa del servizio tra i tavoli) sempre disponibile con la clientela.
Un solo difetto: il locale è dotato di due sole piccole aperture, l’aria non ricircola facilmente e gli odori della cucina ve li portate addosso anche una volta usciti dal locale.
Per quanto riguarda i prezzi, non mi stancherò mai di ripetere che la qualità ha un suo prezzo. E' chiaro che il ricorso a prodotti di prima scelta e di qualità, comporta dei maggiori costi e di conseguenza, anche il conto sarà leggermente più elevato: niente, però, di inaccessibile (1 antipasto, minimo 10/12 portate, ma talvolta anche di più, un primo, un dolce, un caffé, acqua = 27/30 €uro circa oltre, ovviamente, il costo del vino, che è minimo per lo "sfuso").
In conlusione, ritengo "La Cantina", uno dei miei locali preferiti, ci sono stato più volte e ha sempre rispettato, e alcune volte superato, tutte le mie migliori aspettative.
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